Aceti Balsamici
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Storia & Curiosità
Aceto Balsamico di Modena Igp:
La zona di produzione di Aceto Balsamico di Modena Igp rientra nelle province di Modena e Reggio Emilia, territori che con il loro clima mite e semicontinentale aiutano in maniera determinante il processo di produzione e successivo invecchiamento o affinamento dello stesso Aceto.
E' addirittura dal tempo dei Romani che in questa zona si sviluppa la pratica di cuocere il mosto d'uva, utilizzato non solo in cucina ma anche come medicinale. Con il passare del tempo, la produzione di Aceto si lega indissolubilmente con Modena, tramandando segreti e tradizioni di generazione in generazione, fino ad ottenere nel 2009 la certificazione Igp.
Aceto Basamico di Modena Igp oggi è diventato un elemento fondamentale sulle tavole degli Italiani e non solo;
in base al suo diverso periodo di invecchiamento e al gusto personale, viene utilizzato come condimento di insalate, carne, pesce, verdure cotte e crude.
Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop:
La zona di produzione, lavorazione e imbottigliamento di Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop deve ricadere esclusivamente all'interno della provincia di Modena.
La storia di Aceto Balsamico Tradizionale ha radici lontane: come per il Balsamico Igp infatti, già ai tempi dei Romani veniva utilizzato il mosto cotto nel quotidiano delle persone; il suo utilizzo venne poi ripreso e diffuso da parte del Ducato Estense.
Diversamente dal Balsamico Igp, il mosto cotto viene acetificato in botticelle di legni diversi, senza aggiunta di sostanze aromatiche. Vengono trasferite da botticella a botticella tramite travasi molto precisi in acetaie, ambienti particolarmente adatti al suo invecchiamento. Il prodotto ottenuto è caratterizzato da una densità apprezzabile, con aroma fragrante e penetrante, complesso ma ben amalgamato.
Il sapore, agrodolce e ben equilibrato, restituisce al palato tutti i sentori dei diversi legni di cui sono costruite le botticelle. In cucina viene usato in molteplici modi: con fragole,sul gelato, accompagnato a Parmigiano Reggiano e formaggi stagionati, per mantecare risotti prestigiosi oppure come digestivo a fine pasto.
L' Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop viene proposto in due diverse tipologie d'invecchiamento: l'Affinato minimo 12 anni e l'Extravecchio minimo 25 anni.
Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia Dop:
Non ci sono differenze le origini degli Aceti Balsamici di Reggio Emilia e Modena: entrambi infatti provengono da una cultura e una tradizione Romana, con un processo produttivo rimasto praticamente inalterato da allora. La produzione di Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia Dop, come anche l'invecchiamento e l'imbottigliamento, deve essere effettuato all'interno della provincia di Reggio Emilia: nell'anno 2000 infatti, questa eccellenza ha ottenuto dalla Comunità Europea la certificazione Dop.
Il prodotto finale si ottiene attraverso l'affinamento in botticelle di diversi legni, che gli donano un'aromaticità e una complessità unica; si utilizza principalmente su carne, fragole, Parmigiano Reggiano o come digestivo a fine pasto.
L'Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia Dop viene proposto in tre diverse tipologie d'invecchiamento: Bollino Aragosta (invecchiato 12 anni), Bollino Argento (invecchiato 18 anni) e Bollino Oro (invecchiato 25 anni).