Ciao a tutti!
In questo mese di novembre vogliamo raccontarvi la storia dello
Scalogno di Romagna Igp!
Lo Scalogno appartiene alla famiglia delle liliacee, è originario del Medio-Oriente e la sua vita ha radici antichissime: si dice che sia il primo ortaggio coltivato in Italia ed addirittura il poeta Ovidio nei suoi numerosi scritti lo cita esaltandone le sue eccezionali proprietà afrodisiache tra vari prodotti alimentari.
Con il passare dei secoli, la diffusione di questo prodotto cresce sempre più entrando a far parte della cultura gastronomica regionale , soprattutto romagnola .
Lo Scalogno di Romagna Igp, secondo il rigido disciplinare che lo tutela, viene coltivato e prodotto in 16 diversi comuni nelle provincie di Bologna, Forlì-Cesena e Ravenna: Castel Guelfo, Faenza, Riolo Terme, Dozza, Brisighella, Fontanelice sono solo alcuni dei territori destinati alla coltivazione di questa eccellenza.
La sua produzione presenta una difficoltà: non disponendo di fiori e semi, infatti, per la sua riproduzione bisogna piantare i bulbi, più piccoli rispetto a quelli commercializzati, selezionati e conservati dalla raccolta dell' anno precedente.
Questa particolarità rende non facile la coltivazione su larga scala dello Scalogno di Romagna Igp.
Si differenzia dalle altre varietà di Scalogno coltivate in altri territori per la sua colorazione viola con sfumature tendenti al bianco avvolto da una pellicola di colore rossastro-porpora, per il suo profumo intenso e persistente ma mai sgradevole e per il suo sapore più deciso rispetto alla cipolla ma più delicato rispetto all' aglio.
Un altro pregio di questa prelibatezza è la sua duttilità in cucina: il suo utilizzo classico è in preparazione di friggione, soffritti, ragù, come insaporitore di arrosti e carni bollite o a crudo sulle insalate, ma può essere anche conservato e successivamente servito sott'olio o in agrodolce per contorni ed antipasti di alta qualità.
Il Consorzio
Nel 1997 tutte queste peculiari proprietà sono state riconosciute dalla Comunità Europea ed è stato attribuito allo Scalogno romagnolo il marchio Igp e nel 2018 è nato il Consorzio dello Scalogno di Romagna comprendente 16 soci che uniscono le loro esperienze per migliorare le tecniche di coltivazione e di conservazione di una vera e propria eccellenza del territorio.
Il Consorzio ha l' obiettivo di aumentare la superficie coltivata e la produzione globale, pur mantenendo sempre l' attività artigianale, naturale e tendente al metodo biologico.
Le nostre proposte
Scalogno di Romagna Igp: un prodotto unico in una terra unica!
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